Pochissimi giorni fa è stato pubblicato il nuovo World Urbanization prospect 2018, interessante raccolta di dati sviluppata da UN Population division che fotografa i trend di urbanizzazione attuali analizzando le possibili tendenze future.

Una quindicina di anni dopo lo storico momento in cui la popolazione residente in aree urbane avrebbe superato quella di chi vive in zone rurali, le statistiche indicano che il 55% della popolazione mondiale vive in una città. 

Secondo queste analisi a breve dovrebbe verificarsi il momento spartiacque in cui la popolazione rurale, oggi ancora in fase di lieve crescita sospinta da Africa e Asia, inizierà a calare inesorabilmente.

I dati confermano il continente Americano come la macro-regione più urbanizzata in percentuale (l’82% della popolazione del nord-America risiede in una città, in sud America l’81%) mentre a livello numerico è ovviamente l’Asia a fare la parte del leone ospitando il 54% dei residenti urbani dell’intero pianeta.

Interessantissimo il ruolo crescente delle città medio-piccole: se il 15% della popolazione urbana mondiale vive in una delle 33 megalopoli con oltre dieci milioni di abitanti, la percentuale di chi vive in città piccole o medie (cioè con meno di 500.000 abitanti) sfiora addirittura il 50%.

E il continente Africano?

Ad oggi l’Africa è rimasto l’unico continente in cui la maggioranza della popolazione vive in aree rurali (con sostanziali differenze fra macro-regioni e singoli paesi) e, insieme all’Asia ospita il 90% della popolazione rurale del pianeta.

Il Cairo si conferma la più popolosa città del continente con quasi 20 milioni di abitanti seguita a breve distanza da Lagos, destinata al sorpasso nel prossimo quinquennio.

La popolazione urbana in Africa rappresenta il 13% del totale (pari a quella dell’Europa) ma i ritmi di crescita sono i più alti del pianeta ormai da decenni e si calcola che Asia e Africa peseranno insieme per oltre il 90% nella crescita urbana fino al 2050.

In questo contesto in forte trasformazione un occhio di riguardo va riservato alla Nigeria, da decenni il paese più urbanizzato del continente, che proprio quest’anno dovrebbe assistere al sorpasso della popolazione urbana su quella rurale.

Se la sterminata Lagos (destinata a entrare a breve nella top-ten delle megalopoli mondiali) è il paradigma della metropoli africana travolgente, ingovernabile, dinamica e indecifrabile, oltre 10 città nigeriane superano già abbondantemente il milione di abitanti e alcune di loro sfiorano i 5 milioni. Nel 2050 le città milionarie nel paese saranno più di 20.

Proprio sulle proiezioni al 2050 si calcola che il 35% dell’aumento della popolazione urbana mondiale avverrà in soli 3 paesi: alla scontata presenza di Cina e India si aggiunge proprio la Nigeria che vedrà un aumento stimato di 189 milioni di residenti urbani, un dato impressionante, dal momento che coincide con la popolazione attuale del paese.

Non sempre questi prospetti azzeccano tempistiche e previsioni: eventi improvvisi o nuove congiunture politiche o economiche possono modificare rapidamente tendenze e tassi di crescita anche se difficilmente invertiranno andamenti che appaiono consolidati da decenni.

Di certo lo stereotipo antico che vede l’Africa come un continente rurale di villaggi e savane sterminate è sempre più obsoleto.

Qui i dati completi del prospetto 2018

Federico Monica

Architetto e PhD in Tecnica e Pianificazione Urbanistica. Appassionato di Africa e fondatore di Taxibrousse mi occupo da oltre dieci anni di slum e insediamenti informali, autocostruzione, materiali e tecnologie povere.


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TaxiBrousse è uno studio che sviluppa progetti e consulenze di ingegneria, architettura, urban planning e ambiente per la cooperazione internazionale

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